Parrocchia
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Nella sua conformazione attuale, la chiesa presenta impianto a tre navate con rispettive absidi, alto campanile laterale e prospetto seicentesco che dà su una ariosa piazzetta.
Non se ne conosce l’origine, ma la chiesa è certamente esistente nel ‘500: il documento più antico che su di essa abbiamo reperito è del gennaio 1573.
Si tratta di un atto d’obbligo col quale il maestro Antonino Badamo di Collesano si impegna coi rettori della Confraternita di S. Filippo ad intagliare un arco lapideo ed a riparare il portale principale per la somma di nove onze che poi gli verranno regolarmente liquidate.
Alcuni anni dopo si interviene sul campanile.
Il 4 marzo 1596, mastro “Tufanio” Sammarco di Polizzi, padre del pittore Matteo, si obbliga coi rettori della confraternita a fornire la pietra necessaria e ad intagliarla secondo “il garbo” che sarà dato da mastro Giuseppe Mangio, che già conosciamo valente intagliatore ligneo non estraneo ad esperienze di “architetto” maturate a Collesano e nel cantiere del Duomo di Enna, al seguito del cognato Andrea Russo.
Mastro Epifanio Sammarco verrà retribuito in ragione di un tarì e dieci grani per ogni palmo di intaglio “scorniciato” e di soli quindici grani per ogni palmo di quello piano.
Viene anche stabilito che il materiale lapideo dovrà provenire da “pirrere” locali e che tutta l’opera dovrà essere misurata da due esperti nominati dalle parti: la confraternita designa lo stesso Giuseppe Mangio che sembra ricoprire la funzione di direttore dei lavori.
Fonte: "Sclafani Bagni - Profilo storico ed attività artistica" di Rosario Termotto
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